Le parole del documentarista Giuseppe Barile sui rifiuti a Pianosa (AMP Isole Tremiti).
“Un’iniziativa che non può essere ignorata, bisogna fare di più”, queste le prime parole del documentarista Giuseppe Barile a supporto dell’iniziativa di “clean up” promossa dall’Ente di ricerca Laboratorio del MA.RE Marlin Tremiti. Le parole di Barile arrivano a pochi giorni dall’annuncio da parte del responsabile del Laboratorio del MA.RE, Adelmo Sorci, volte alla tutela dell’Isola di Pianosa, la più lontana dell’arcipelago delle Isole Tremiti (Fg), che da anni vive una complicata quanto surreale situazione. Se da un lato infatti l’isola gode di un uno strettissimo protocollo di tutela marina, tale per cui nessuno può accedervi, dall’altro l’isola è diventata con il tempo un punto di accumulo di rifiuti depositati dal mare. Per la sua posizione infatti, l’isola di Pianosa è costretta a subire l’accumulo di inquinamento, come testimoniato dalle parole dello stesso Adelmo Sorci: “ […] purtroppo ci troviamo di fronte ad una invasione di rifiuti che l’isola riceve come barriera naturale dal mare. A seguito delle nostre ricerche scientifiche abbiamo trovato di tutto: plastica, calze per la coltivazione dei mitili, polistirolo e tanto altro ancora”.
Abbiamo intercettato telefonicamente Giuseppe Barile, documentarista e reporter, che proprio presso l’arcipelago delle Isole Tremiti ha girato un documentario, prodotto da NIRA studios, sulla presenza di microplastiche nel mar Mediterraneo. Queste le sue parole:
- Salve Giuseppe e grazie per averci dedicato il tuo tempo.
Grazie a voi, è sempre un piacere.
- Avrai sicuramente sentito la notizia delle condizioni dell’Isola di Pianosa, alle Isole Tremiti. Ne eri a conoscenza?
Purtroppo si, durante la produzione del documentario sulle microplastiche dello scorso anno, sono venuto a conoscenza delle condizioni nelle quali versa l’Isola di Pianosa, la più lontana dell’arcipelago delle Isole Tremiti. Si tratta di una situazione delicata dal punto di vista ambientale.
- Come arrivano i rifiuti sull’Isola di Pianosa? Aiutaci a capire.
Purtroppo l’Isola di Pianosa, e in generale le Isole Tremiti, si trovano in un punto nevralgico dove confluiscono più correnti. Questo fa si che le isole diventino una sorta di barriera naturale tale perfetta per il deposito di rifiuti portati dalle correnti marine. Se del resto ci pensiamo, le Tremiti sono l’unico arcipelago presente nel mare Adriatico ed è proprio questa caratteristica a renderle uniche dal punto di vista naturalistico. Unicità che ha chiaramente bisogno di sforzi, sicuramente non semplici, per essere preservata e valorizzata.
- C’è correlazione tra turismo sostenibile e inquinamento?
È un problema complesso e per ogni problema di questo tipo, c’è bisogno di un’analisi profonda che consideri più fattori. Partiamo sicuramente dal fatto che un turismo più sostenibile, in generale, favorisce tutti gli ambienti naturalistici e su questo le Isole Tremiti hanno fatto un passo importantissimo vietando la vendita e l’uso di plastiche monouso sull’Isola. Ma questa volta parliamo di una problematica diversa per Pianosa. Si tratta di un’isola alla quale non si può accedere poiché gode di un protocollo di tutela marina serratissimo. Il problema è che però le correnti depositano sull’isolotto, durante tutto l’anno, rifiuti di ogni genere, come testimoniato dal collega e amico Adelmo Sorci. Pianosa subisce le conseguenze di un fenomeno globale, che ha poco a che vedere con il turismo.
- … e poi c’è anche il relitto di una nave a Pianosa…
Esatto. Il relitto della Panayiota, affondata nella notte dell’11 marzo 1986. Si tratta di un’imbarcazione, battente bandiera cipriota, il cui naufragio è ancora oggi oggetto di controversie di cui non parleremo in questa intervista. Il mercantile aveva in stiva circa 696 tonnellate di residui chimici. Dopo diverse richieste di rimozione dell’imbarcazione e un iter giudiziario molto articolato, la nave, o quel che ne resta, è ancora li.
- Proprio Adelmo Sorci, del LABORATORIO DEL MA. RE. Marlin Tremiti, ha lanciato la proposta di organizzare due giornate di “clean up” a Pianosa per ripulirla e cercare di salvaguardare il suo piccolo e fragile ecosistema. Cosa ne pensi?
Conosco personalmente Adelmo Sorci e il lavoro che svolge il Laboratorio del MA. RE Marlin Tremiti e non posso che essere d’accordo con questa iniziativa. Va supportata e promossa poiché importante sotto diversi punti di vista. In primis vi è la questione impellente ambientale: Pianosa va bonificata dai rifiuti, dovrebbe essere un dovere da parte delle istituzioni prendersi carico di questa attività. In secondo luogo queste giornate rappresentano una risposta mediatica e un’opportunità per l’arcipelago che continuerebbe la sua battaglia contro l’inquinamento. Non solo, queste attività aiuterebbero anche il turismo isolano locale dal momento in cui l’attività richiamerebbe sicuramente l’attenzione dei media, non solo italiani. Insomma, ho avuto il piacere di lavorare con Adelmo Sorci e conosco la passione e la professionalità che mette nel suo lavoro.
- Cosa deve accadere quindi per cercare di ridare respiro all’isola di Pianosa?
Deve accadere una cosa molto semplice: bisogna prendere atto che il nostro patrimonio naturalistico va protetto, nonostante le difficoltà intrinseche che una situazione globale di inquinamento ci pone innanzi. Confido nel fatto che l’Ente Parco Nazionale del Gargano conceda i permessi necessari alla realizzazione di queste giornate di pulizia dell’Isola di Pianosa. Non solo, confido nella collaborazione degli enti, affinché queste attività diventino una routine con cadenza fissa e non un unicum. È quantomai importante che gli enti locali lavorino a stretto contatto per la salvaguardia del patrimonio ambientale, è una maniera moderna che in altri paesi europei è prassi consolidata. Spero vivamente che anche nel nostro paese possa diventare quanto prima comune come modo di agire.
- Ci sono prossime sfide per te?
Tra qualche giorno partirò per un viaggio in Islanda per la creazione di contenuti documentaristici. È una bella sfida l’Islanda d’inverno e non vedo l’ora di immergermi in una terra straordinaria e imprevedibile. Appena tornato, il 26 Gennaio, sarò ospite al “Summit delle menti brillanti” ad Altamura presso il teatro Mangiatordi. E in ultimo il 3 Febbraio interverrò a Bucarest, in Romania, presentando proprio il documentario sulle microplastiche.
- Grazie ancora Giuseppe per il tuo tempo e buon viaggio…!
Grazie a voi! A presto!
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