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Progetto 3DM|IT – Rigenerazione di ecosistemi marini


I benefici che derivano dall’affrontare i cambiamenti climatici saranno tanto maggiori quanto più le azioni saranno tempestive e ambiziose, con iniziative integrate, multidisciplinari e capaci di guardare a lunghi orizzonti temporali.


Progetto 3DM|IT – Rigenerazione di ecosistemi marini

La sfida per tutelare gli ecosistemi marini e costieri parte dalle Isole Tremiti


Il modo in cui il riscaldamento globale e gli impatti generati porteranno radicali cambiamenti alle condizioni di vita sul pianeta è uno degli aspetti più importanti da studiare, messi anche in evidenza di recente dal Rapporto Speciale IPCC su Oceano e Criosfera in un clima che cambia.


L’innalzamento delle temperature mette alcune specie a rischio di estinzione, soprattutto dove sono costrette da limiti topografici, e ne spinge altre a migrare verso ambienti più freddi e latitudini più alte, così cambiando radicalmente la distribuzione degli ecosistemi a livello globale. Inoltre, il riscaldamento globale e l’acidificazione del mare creano “pressioni e stress” sugli organismi che producono strutture o gusci di calcio, come coralli o conchiglie, modificandone il metabolismo e bloccando la rigenerazione dei componenti di calcio.

Dall’azione combinata di questi fattori nasce una riduzione della biodiversità che aumenta la vulnerabilità degli ecosistemi, limitandone la produttività e la resilienza. Una situazione che provoca ripercussioni anche sulle persone e sulle comunità umane, soprattutto quelle che vivono nelle aree costiere.

Non possiamo più sottovalutare quindi, la perdita di zone costiere a causa dell’innalzamento del livello del mare, della distruzione degli ecosistemi che contribuiscono alla loro protezione, con conseguente diminuzione delle risorse alimentari che si possono estrarre dal mare.

Questi sono alcuni degli impatti dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi marini e costieri, la loro possibile influenza e le realistiche conseguenze sulla vita delle persone.


Come recentemente osservato, «la destabilizzazione del clima è la conseguenza della violazione dei processi e dei cicli ecologici e dei diritti della terra, dei diritti dei popoli indigeni, dei diritti delle future generazioni».

La crisi climatica globale è infatti il sintomo di un intricato insieme di crisi che includono la salute dei suoli, degli ecosistemi marini, della società e della biodiversità.

Per intervenire ci vogliono strategie di riparazione ecologica e sociale che possono tenere conto di questa complessità, partendo dal modo in cui produciamo e distribuiamo il cibo, in cui utilizziamo l’energia, in cui costruiamo le città, in cui ci relazioniamo con gli habitat e gli ecosistemi locali.

Le risposte per far fronte alla crisi e dare impulso all’azione internazionale per il clima sono di fronte a noi, nella rigenerazione ecologica.

Anche se occupano solo il 2% della superficie globale, gli ecosistemi costieri come le foreste di mangrovie, le praterie di posidonia e le paludi salmastre, proteggono naturalmente le coste, che sono aree di crescita per le specie ittiche, producendo enormi quantità di ossigeno e assorbendo carbonio.

Purtroppo, anche nel nostro mare le praterie di Posidonia sono minacciate dalle attività umane e questo problema è presente anche nell’Area Marina Protetta Isole Tremiti, dove una importante prateria di Posidonia oceanica sta vivendo una fase di forte regressione.

La rigenerazione degli ecosistemi è una delle opzioni più promettenti per rallentare la progressione del riscaldamento globale e contrastare la perdita di biodiversità. In sostanza, si cerca di aiutare gli ecosistemi già danneggiati a guarire, conservando nel contempo quelli ancora intatti.




AMP Isole Tremiti

Riserva marina dal 1989 il mare delle Isole Tremiti non è immune alle problematiche ambientali sin qui descritte e le attività di ricerca scientifica del Laboratorio del MARE, iniziate nel 2004, ne confermano i cambiamenti avvenuti in questi anni di studio, con l’alterazione di habitat e con la conseguente riduzione/alterazione della biodiversità.

Non solo, da non trascurare l’estrema fragilità geologia delle Isole (ricche di carbonato di calcio), che risentono degli aspetti erosivi naturali, legati all’azione chimica dell’acqua piovana e a quelli erosivi della costa, per effetto del moto ondoso, che in alcune aree risulta più incisivo e rapido proprio a causa della drastica regressione della prateria di Posidonia oceanica, quest’ultima strumento naturale capace anche di attenuare il fenomeno.


Basti pensare che 1 mq di prateria che regredisce è causa dell'erosione di circa 15 metri di costa sabbiosa



Rimediare alla desertificazione dei fondali

Isola di San Domino – Grotta del sale – Regressione totale di Posidonieto in pochi anni


Ed è proprio la precisa e puntuale conoscenza dell’ambiente marino dell’AMP Isole Tremiti che ci ha spinto a dare vita ad un gruppo di lavoro capace di studiare soluzioni per mitigare, e dove necessario, rigenerare habitat fortemente compromessi.


Aumento delle temperature, presenza sempre maggiore di specie aliene, progressiva acidificazione, inquinamento, una non corretta gestione dei flussi turistici e delle imbarcazioni da diporto, ancoraggi selvaggi sono alcuni dei fattori che stanno alterando progressivamente la vita sommersa nell’AMP Isole Tremiti.


Affrontare tempestivamente questi cambiamenti, con azioni ambiziose utilizzando competenze, scienza e tecnologia, è l’obiettivo del Team composto da esperti nel settore della biologia marina, chimica e geologia, del Laboratorio del MARE, da esperti di strutture e stampanti 3D del D.W. San Marino, e da docenti e ricercatori del Dipartimento delle Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’UNIVPM.



Progetto 3DM|IT – Rigenerazione di ecosistemi marini

L’idea alla base dello studio del gruppo di ricerca consiste nel realizzare strutture ecocompatibili capaci di fornire un substrato simile a quello naturale affinché la flora e la fauna marina possano riprendersi più velocemente, e nello stesso tempo, generando un’opportunità di monitoraggio e studio con lunghi orizzonti temporali a cui potranno essere coinvolti ricercatori e studenti.

Dall’esperienza di progetti analoghi, realizzati nel mondo dal 2005 ad oggi, nasce il sistema 3DM|IT che sarà

presentato nei primi mesi del 2023.

Il Progetto che parte dalle Isole Tremiti è studiato per essere adattato e utilizzato in tutti i mari, anche quelli tropicali.


Alcune caratteristiche importanti del 3DM|IT :


· Struttura ecocompatibile sviluppata a moduli

· Utilizzo di materiali oggetto di recupero e riciclo

· Realizzazione delle strutture mediante stampanti 3D

· Possibilità di realizzare moduli in diversi materiali

· Moduli intercambiabili sulla linea verticale

· La struttura (+ moduli 3DM|IT) può generare barriere con forme e dimensioni diverse

· La struttura può essere assemblata direttamente sott’acqua

· Non necessita di nave appoggio per il trasporto dei singoli moduli

· Ogni modulo può essere facilmente sostituito in immersione


La struttura singola e/o più strutture 3DM|IT collegate tra di loro:

· possono contribuire alla riduzione dell’erosione costiera

· proteggono e aiutano a ri-naturalizzare zone abitate da determinate specie

· favoriscono il ripristino di praterie di Posidonia oceanica

· favoriscono la creazione di catene alimentari stabili e durature

· incrementano la pesca

· possono fungere da punto di ormeggio per natanti, se collegate con boa di superficie

· possono diventare punto di attrazione per i subacquei ricreativi




Secondo le stime delle Nazioni Unite, da qui al 2030 si potrebbero rigenerare 350 milioni di ettari tra ecosistemi terrestri e marini, rimuovendo fino a 26 gigatonnellate di carbonio e generando servizi ecosistemici per 9.000 miliardi di dollari, nove volte il costo degli interventi necessari per la rigenerazione. Tutti gli ecosistemi possono essere rigenerati:

a quelli marini è dedicato il Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (2021-2030), iniziativa lanciata dalla Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’Unesco (IOC-UNESCO) con l’obiettivo di sviluppare soluzioni innovative per la salvaguardia degli oceani.

In particolare, i progetti sviluppati nell’ambito del Decennio mirano ad avere mari puliti, da cui cioè sono state rimosse le fonti di inquinamento, resilienti, produttivi, accessibili e sicuri.

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1 Comment


Bellissima iniziativa! Come si può contribuire? Si può pensare di adottare un metro quadro di posidonea?…

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