Nel video (archivio Marlintremiti), realizzato digitalizzando alcuni spezzoni di un documentario di archeologia subacquea degli anni 80, le importanti immagini degli scavi eseguiti dalla Soprintendenza sul relitto della nave Oneraria Romana delle Tre Senghe alle Isole Tremiti.
Un documento di 8 minuti che racconta la storia di un sito archeologico di grande valore, le tecniche subacquee e le attrezzature di 35 anni fa.
Una Civiltà passata a pochi metri di profondità
Il relitto delle “Tre Senghe” riguarda un’imbarcazione lunga circa 20-24 metri e larga 5, con uno stivaggio di circa 900 anfore.
La nave naufragata alle Tremiti, impegnata in commerci lungo le rotte adriatiche, trasportava anche alcune anfore vinarie nord-adriatiche, di forma Dressel 2-4 e 6A, oltre a qualche anforetta utilizzata verosimilmente per contenere vini di migliore qualità. Sulla base degli oggetti del carico e delle suppellettili di bordo è possibile datare il naufragio alla fine del I secolo a.C.
Il relitto delle Tre Senghe può essere collocato nel contesto dei commerci che si svolgevano nel Mediterraneo tra il II e il I secolo a.C.
Il luogo dell’affondamento prende nome da una roccia spaccata da tre fessure all’estremità sud-occidentale di San Domino, presso Punta di Ponente.
Il relitto è situato su un pianoro sabbioso ad una profondità di circa 25 metri, a meno di 100 metri dalla riva. L’affondamento è stato probabilmente causato dal maltempo e dovuto ad un urto contro la scogliera rocciosa, visto che questo braccio di mare è aperto ai venti e assai pericoloso per la navigazione.
La campagna di scavi ha permesso di portare alla luce numerose anfore. Molte di queste recavano impresso sull’orlo il bollo rettangolare con la sigla M.FVS, timbro anforario documentato per la prima volta sulle anfore di questo relitto, oltre a numerosi tappi fittili di chiusura.
Le Anfore delle Tremiti
Le anfore sono contenitori usati per trasporti marittimi, fabbricate e vendute come contenitori per prodotti quali olio, vino, frutta, salsa di pesce, pesce salato. Una volta riempita l’anfora veniva sigillata con tappi di terracotta. Sul collo, sulle anse, sull’ orlo e sui puntali sono frequenti bolli con indicazione del nome del fabbricante, del commerciante, del contenuto, delle quantità e del peso. Riempite e sigillate le anfore erano imbarcate nelle stive delle navi, impilate con cura in file, sfalsate e sovrapposte, per rendere il carico stabile ed il più capace possibile. Le anfore del relitto delle “Tre Senghe” appartengono al tipo Lamboglia 2 che veniva fabbricato lungo il versante adriatico dell’Italia e originariamente destinato al trasporto del vino. Le Lamboglia 2, sono considerate le anfore adriatiche dell’età repubblicana hanno grossa pancia, collo corto, breve orlo a fascia ribattuta, anse diritte e parallele al collo con il puntale lungo e stretto.
Il mare delle Isole Tremiti custodisce e protegge 14 siti archeologici di grande valore storico tutti monitorati e censiti dal Laboratorio del Mare Marlintremiti.
In programma per il 2016 nuove esplorazioni e ricerche a completamento di studi e indagini che da anni il Marlintremiti porta avanti con grande impegno e passione.