top of page

Benvenuto nel Blog

Marlintremiti

news

eventi

informazioni

curiosità

TC_thank you social_L_1080 x 1350_2024-1080x1350-2d37b47 (1).jpg
Adelmo Sorci - ADphoto

Explora 2018 - Relitto "Stefano" 1825


Campagna tecnico scientifica subacquea Marlintremiti per il completamento delle attività di monitorggio e di documentazione foto/video del Relitto "Stefano", un Brigantino Austriaco affondato alle Isole Tremiti nel 1825.

Tutte le operazioni subacquee a cui i subacquei in possesso di brevetto tecnico XR e TXR o equivalente possono partecipare, si svolgeranno dal 11 al 17 maggio 2018.

> Le prime operazioni tecniche con scansioni e prospezione dei fondali, hanno consentito di individuare l’area oggetto dell’inabissamento e alcuni reperti adagiati tra i 52 e 65 metri di profondità.

Le successive immersioni hanno consentito di individuare sul fondo, due aree ben distinte, su cui sono state individuati diversi reperti lignei e in una, più profonda a 75 metri, alcuni contenitori (sacchl) ben conservati anche se ricoperti dal sedimento e fango di fondale.<

Il “Brigantino” nel commercio navale

Il brigantino è uno snello veliero, maneggevole e di dimensioni contenute, dotato di due alberi, quello prodiero armato con vele quadre, con una stazza lorda che va dalle 100 alle 300 tonnellate. Può avere un terzo albero a poppa, armato con vele auriche, nel qual caso prende il nome di "brigantino a palo". Se invece ne ha soltanto due, di cui quello prodiero con vele quadre e l'altro con vele auriche, prende il

nome di "brigantino goletta", se ambedue gli alberi sono armati esclusivamente con vele quadre prende il nome di "brigantino velacciere", mentre nel '400 e nel primo '500 esistevano delle piccole galere, dotate di due alberi a vele latine e 12-18 remi sempolici, note come brigantini (ma anche come fregate e feluconi).

Il termine è di origine italiana (derivato da brigante, nella sua espressione originaria di componente una brigata, cioè gruppo di più persone da cui il termine). Infatti nel '400 e nel '500 il brigantino a vele latine era utilizzato frequentemente come unità per la guerra di corsa e la pirateria.

Il brigantino era impiegato principalmente come cargo o nave di scorta; ebbe grande diffusione nel Mar Mediterraneo e nell'Europa del nord.

La nave scuola Greif è impiegata in Germania per l'addestramento su velieri.

Originariamente il nome brigantino era dato ad una piccola e sottile nave, detta anche procaccino, appartenente alla famiglia delle galee, a 12-14 banchi a singolo rematore e due alberi (trinchetto e di maestra), dotati l'uno di vela latina e l'altro di vela aurica o di vela latina. Il nome derivava dal fatto che tale imbarcazione si presentava come particolarmente adatta alla guerra di corsa.

Il brigantino a palo è un veliero di medie dimensioni che trovò larga diffusione tra il XVI e il XVIII secolo, ed era leggermente più grande e maneggevole del brigantino, grazie alla presenza di un altro albero e un altro sistema di vele. Presenta infatti tre alberi: quelli di trinchetto e maestra montati con vele quadre, quello di mezzana a vele auriche; presenta inoltre il bompresso. Veniva largamente utilizzato per scop commerciali ma, grazie alla sua manovrabilità ed alle sue potenzialità, poteva facilmente essere equipaggiato in modo tale da poter scortare convogli commerciali difendendoli dai frequenti attacchi pirati.

Il brigantino a palo aveva generalmente una portata media di 600-2000 tonnellate, anche se i primi modelli, compresi quelli italiani, si limitavano a 200-300 t. In seguito però, vista l'utilità di questa imbarcazione se ne aumentarono portata e stazza, tanto che intorno al 1870-1880, tutti i brigantini a palo erano dotati di una portata superiore alle 2000 tonnellate con una stazza compresa fra le 1000 e le 1400 t.

Il brigantino a palo in legno (il cui uso iniziò a decadere verso il 1900) più grande in assoluto fu il Precursore, con una stazza pari a 1458 tonnellate.

il Brigantino Austriaco “Stefano”

Veliero: a due alberi

Stazza: 210 tonn

Armatore: Agostino Gadina di Trieste

Comandante: Cap. Giacomo Covacich

Salpato il 12 Dicembre 1824 da Alessandria d’Egitto

e diretto a Trieste

Affondato: 7 gennaio 1825 alle Isola di San Nicola

Equipaggio: 10 uomini (9 + comandante)

Carico:

900 sacchi di semi di lino

100 balle di cotone macò

40 casse di merce varia e datteri

Profondità: da 55 metri a 75 metri

Per conoscere il programma e partecipare clicca > QUI

104 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page