ll Consiglio di Stato riapre la caccia al petrolio: dal Gargano al Salento riecco l’incubo trivellazioni.
Bocciati i ricorsi delle regioni interessate tra cui Puglia e Abruzzo, la Spectrum Geo Ltd potrà avviare la ricerca di idrocarburi. Il consigliere regionale Ernesto Abaterusso lancia la proposta di una legge regionale
Trivellazioni nel mare Adriatico: bocciati i ricorsi delle regioni
La quarta sezione del Consiglio di Stato – respingendo i ricorsi di Puglia e Abruzzo contro il Ministero dell’Ambiente e la Spectrum Geo Ltd – ha riaperto la caccia al petrolio lungo le coste adriatiche. Ernesto Abaterusso, “di fronte alla bocciatura dei ricorsi presentati dalle regioni adriatiche” lancia la proposta di una legge regionale, di cui la Puglia dovrebbe essere capofila, “capace di scacciare una volta per tutte lo spettro delle trivelle”.
Per il presidente del gruppo consiliare in Regione Puglia di Art.1-Mdp-Leu “è incomprensibile come, nonostante i cittadini pugliesi - e non solo loro – si siano espressi contro le ricerche di gas e petrolio nei nostri mari, mostrando un forte attaccamento ai temi importanti quali la tutela dell’ambiente, del paesaggio e del territorio, il Governo abbia proseguito lungo la sua strada lasciando inascoltata tale volontà”.
Da qui l’appello ai colleghi consiglieri pugliesi: “Se davvero l’obiettivo di tutti noi è quello di preservare il nostro bene più prezioso e far rispettare le scelte che la nostra regione ha compiuto negli anni in termini di approvvigionamento energetico, l’unica strada percorribile è quella di creare le condizioni politiche affinché si possa condividere la proposta di legge da me presentata lo scorso settembre avente ad oggetto ‘Norme a tutela del patrimonio ittico nei mari della regione Puglia’. Farlo vorrebbe dire far valere la volontà della popolazione pugliese e rivendicare un diritto che non può e non deve esserci negato”
Da Rimini a Termoli, dal Gargano al Salento, in un’area di oltre 30mila metri quadrati, la Spectrum Geo Ltd potrà avviare la ricerca di idrocarburi. A nulla sono valse anche le ragioni e i rischi paventati dalle regioni sulla tecnica ‘air gun’, che oltre al pericolo di onde sismiche avrebbero a loro dire potuto provocare anche la morte dei cetacei, oltre ai danni ingenti alla flora e alla fauna marina. Purtroppo, anche il Consiglio di Stato, dopo che il Tar del Lazio aveva respinto il ricorso della Regione Puglia, ha bocciato la richiesta di annullamento del parere di compatibilità ambientale rilasciato dal Ministero.